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Fine stagione 2025

  • aleliu
  • 25 mag
  • Tempo di lettura: 2 min


L’ultima settimana della stagione ha segnato chiaramente la fine della migrazione primaverile. Nonostante alcune giornate calde e soleggiate, il numero di uccelli inanellati è calato drasticamente rispetto alle settimane precedenti, confermando che il flusso migratorio principale era ormai terminato.

Le condizioni meteorologiche sono state variabili: la settimana si è aperta con la giornata più calda della stagione, calma e soleggiata, ma ben presto sono tornati vento e tempo instabile, con piogge e venti da est che hanno limitato l’apertura delle reti nelle zone più esposte. Nei giorni successivi, i venti occidentali e qualche intervallo sereno hanno offerto giornate tranquille ma piacevoli.



Dal punto di vista delle specie, il beccafico (Sylvia borin) è rimasto il più abbondante, anche se in numeri modesti. Inaspettatamente, si sono continuate a catturare alcune specie tipiche di inizio stagione, come la capinera (Sylvia atricapilla) e la sterpazzolina (Curruca cantillans), ormai ben oltre il loro picco abituale. Tra le presenze più particolari: un succiacapre (Caprimulgus europaeus), una sterpazzolina di Moltoni (Curruca subalpina) e persino un maschio di quaglia (Coturnix coturnix).




Tra le osservazioni più notevoli, i giovani di verdone (Chloris chloris), prima cattura assoluta per Ponza, e verzellino (Serinus Serinus) e alcuni individui inanellati localmente, come un passero solitario (Monticola solitarius) marcato all’inizio di marzo e il nostro affezionato Otello, un maschio di occhiocotto (Sylvia melanocephala) nato nel 2019 e inanellato ogni anno a partire dal 2020, poichè stanziale sull'isola did Ponza e diventato ormai per noi una mascotte!

Siamo riusciti anche a immortalare un beccafico che mostrava tracce di bacche rosse sul petto e attorno al becco, probabilmente consumate sulle coste africane prima dell’attraversamento del Mediterraneo. Ai non addetti ai lavori, spesso, può sembrare segno di ferimento o sangue, invece si tratta di succo dei frutti che hanno fornito l'energia necessaria al volatile per arrivare fino a Ponza.



Con il calo dell’attività ornitologica, l’attenzione si è gradualmente spostata sulle operazioni di smontaggio, con la chiusura della stazione e l’imballaggio del materiale. Nonostante la fine tranquilla, il morale è rimasto alto grazie al senso di realizzazione e alla calorosa ospitalità della comunità di Le Forna.



La primavera 2025 si conclude con profonda gratitudine verso tutti i partecipanti, i volontari e i follower che hanno condiviso questa stagione di scoperte e magia migratoria.

Ci vediamo nella primavera 2026!


 
 
 

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